Via Pistoiese in una torrida sera d’estate, gli odori che rimangono appiccicati ai vestiti, lo scintillio di un coltello nel buio. E sangue, “Sangue Giallo”. Come il titolo dell’ultima fatica di Enrico Tordini, di giorno responsabile marketing di un’azienda informatica, di notte scrittore con le idee chiare.
L’estate è quella del 2009, la stessa della prima vittoria del centrodestra nella storia di Prato, l’estate dell’entusiasmo per Roberto Cenni. Una stagione che fin dalla prima pagina del romanzo si fa incandescente perché in città compare un serial killer che sembra avere un unico obbiettivo: uccidere cinesi. Ma la trama è solo un primo spunto, perché come accade nei noir migliori è solo un pretesto per raccontare luci e ombre del luogo in cui è ambientata.
E l’affresco che Tordini fa della Prato di oggi, perché poi di questo si tratta, è impietoso e per nulla consolatorio, finendo per diventare un piccolo compendio di atrocità in cui fiction e realtà si mescolano senza scossoni.
Chinatown e le idiosincrasie dei poliziotti chiamati a risolvere il caso, il sottobosco dell’omosessualità cinese e i vigili urbani guidati dallo sceriffo, i pensionati che maledicono i cinesi e i giornalisti che rincorrono scoop, le televisioni locali, le prostitute cinesi e gli imprenditori in bancarotta; e poi circoli di tennis, medici clandestini, cinesi potenti e omertosi, immigrati col foglio di via che via non sono andati, bar e ristoranti più o meno noti, la Piana e la Valbisenzio, le ville in collina, gli stanzoni sequestrati e la loro macilenta umanità.
In “Sangue Giallo” c’è più o meno tutto quello che ci si può aspettare da un noir ambientato a Prato ai giorni nostri. Serial killer compreso.
Ma soprattutto c’è una città che trasuda malessere da tutti i pori, un luogo senza eroi nè vincitori, un “paesone” stanco e compromesso di cui Tordini individua gli aspetti più feroci e tragicomici e ne racconta l’inerzia che la sta portando alla deflagrazione.
Enrico Tordini, 49 anni, aveva fatto discutere qualche anno fa con la raccolta di racconti “Diario di un cinico”: storielle di qualche pagina appena, a tratti autobiografiche, in cui descriveva la realtà pratese con grande ferocia e disincanto.
“Sangue Giallo” comparirà nelle librerie pratesi nelle prossime settimane, edito da Alcheringa Edizioni. E merita di essere letto anche solo perchè è il punto di vista di un pratese che come tutti i pratesi non ha e non vuole avere peli sulla lingua.