C’era una volta, tanto tempo fa, un signore che si chiamava Franco Quadri. Per chi non si occupa di teatro, forse, il nome di questo signore non dirà nulla, ma di fatto, fino alla sua morte avvenuta nel marzo del 2011, Quadri ha fatto più o meno il bello e il cattivo tempo nella scena italiana, decidendo “chi sì e chi no” con le sue critiche, le sue iniziative, la sua casa editrice (la UbuLibri, ormai chiusa) e anche coi i Premi Ubu, da lui istituiti nel 1979. Come funzionano i Premi Ubu? E’ molto semplice: ogni anno vengono spediti a molti critici italiani (chi decideva a chi spedirli? Quadri! Da qualche anno è stata creata una fondazione, ma i votanti più o meno son sempre gli stessi) dei questionari da riempire con le varie categorie. Il critico votante riempie il form in base agli spettacoli che gli sono piaciuti (e che ha visto, si spera, ma qui si apre una grossa voragine di meritocrazie, visto che molti dei votanti risiedono a Roma o Milano e NON si spostano, se non per i grossi nomi. Voragine che NON affronteremo) e poi si raccolgono i voti. Chi ha ottenuto più voti passa in nomination. A quel punto, si rivota tra i nominati, e si ottengono così i vincitori. E poi partono le polemiche. Facile no? Sembra tutto lineare, e in realtà lo è, ma in effetti ogni edizione è una lotta fratricida tra teatranti, ogni critico votante viene bersagliato di richieste, addolcimenti, bacini, minacce, ogni singolo nome premiato viene esaminato dagli “esclusi” per trovarne scheletri nell’armadio e macchie nella fedina penale. Forse è normale, forse in ogni premio che viene assegnato in Italia l’iter da seguire è proprio questo, ma è arrivata l’ora che anche voi, lettori di Pratosfera, sappiate che anche in campo teatrale succede di questo. Ed ecco dunque le nomination 2013. Che ne pensate? Volete spedirci le “vostre” nomination? (Fonte nomination: klpteatro.it)
Spettacolo dell’anno
“Francamente me ne infischio“ di Linda Dalisi e Federico Bellini (Antonio Latella, StabileMobile-Compagnia Antonio Latella)
“Il panico“ di Rafael Spregelburd (Luca Ronconi, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa)
“Le voci di dentro“ di Eduardo De Filippo (Toni Servillo, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa/Teatro di Roma/Teatri Uniti)
Regia
Antonio Latella per “Francamente me ne infischio”
Marco Martinelli per “Pantani”
Mario Martone per “La serata a Colono”
Luca Ronconi per “Il panico”
Scenografia
Gianluca Amodio, con Marco Schiavoni per la videografia (“RIII-Riccardo Terzo“)
Simone Mannino e Simona D’Amico (“C’è del pianto in queste lacrime”)
Marco Rossi (“Il panico”)
Attore
Carlo Cecchi (“La serata a Colono”)
Filippo Dini (“Il discorso del re”)
Mario Perrotta (“Un bès – Antonio Ligabue“)
Attrice
Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca (“Francamente me ne infischio”)
Mariangela Granelli (“Materiali per Medea”)
Arianna Scommegna (“Mater Strangosciàs”)
Attore non protagonista
Luigi Dadina (“Pantani”)
Paolo Pierobon (“Il panico”)
Peppe Servillo (“Le voci di dentro”)
Attrice non protagonista
Valentina Picello (“Tre atti unici da Anton Čechov“)
Sandra Toffolatti (“Il panico”)
Antonia Truppo (“La serata a Colono”)
Nuovo attore o attrice (under 30)
Migliore novità italiana (o ricerca drammaturgica)
“Pantani” di Marco Martinelli
“Soprattutto l’anguria” di Armando Pirozzi
“Lo splendore dei supplizi” di Riccardo Spagnulo
Migliore novità straniera
“Banquo” di Tim Crouch
“Clôture de l’amour” di Pascal Rambert
“Hotel Belvedere” di Ödön von Horváth
“Jucatùre” di Pau Mirò
“Ribellioni possibili” di Luis García-Aráus e Javier García Yagüe
Migliore spettacolo straniero presentato in Italia
“Lulu” di Frank Wedekind (Robert Wilson, Berliner Ensemble)
“Odyssey” di Simon Armitage (Robert Wilson, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, National Theatre of Greece ) Onegin. Commentaries di Alexander Pushkin (Alvis Hermanis, New Riga Theatre, Jaunais Rīgas Teātris)
“Refuse the Hour” di William Kentridge, Philip Miller, Dada Masilo, Catherine Meyburgh (Holland Festival, Festival d’Avignon, Romaeuropa Festival, Teatro di Roma, Onassis Cultural Center)
“Le retour” di Harold Pinter (Luc Bondy, Odéon-Théâtre de l’Europe, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa)
“Schubladen” (She She Pop, Hebbel am Ufer Berlin, Kampnagel Hamburg, FFT Düsseldorf, Brut Wien)
Segnalazioni per premi speciali
– Chiara Guidi per la pluriennale ricerca – condotta dall’interno della Socìetas Raffaello Sanzio – nell’ambito pedagogico e in quello della sperimentazione vocale e preverbale. Una ricerca capace di porre sempre nuove domande al mondo del teatro. E per i festival Màntica e Puerilia, la cui concezione si connota come laboratorio e condivisione del proprio processo creativo, in dialogo con differenti artisti e con portatori di altri saperi, laboratorio la cui stessa scrittura del programma assume la valenza drammaturgica della composizione di un’opera.
– Danio Manfredini per l’insieme dell’opera artistica e pedagogica, condotta con poetica ostinazione e col coraggio della fragilità, senza scindere il piano espressivo dalla trasmissione dell’arte dell’attore. Questa costante ricerca, apertasi da ultimo alla via del canto, gli ha consentito di diventare uno dei rari maestri in cui diverse generazioni del teatro si possono riconoscere.
– Stefano Massini per il complesso dell’opera drammaturgica, la cui sapiente struttura e presa scenica immediata, sostenute da un limpido impianto epico, gli hanno conquistato l’interesse e il consenso della scena internazionale. In questa prospettiva si segnala in particolare la Lehman Trilogy, dove Massini affronta uno dei nodi cruciali del disordine globale. La trilogia, non ancora rappresentata in Italia, ha segnato all’estero risultati significativi per l’intera drammaturgia italiana.
– Il ratto d’Europa ideato e diretto da Claudio Longhi con la produzione di Ert e Teatro Stabile di Roma per l’impegno nel reinventare la funzione sociale del teatro penetrando a fondo nella città con un progetto che – attraverso il coinvolgimento di scuole, associazioni e altre realtà del territorio – porta alla creazione condivisa di momenti spettacolari. Il risultato, frutto di un processo di conoscenza, rappresenta un’estensione dell’esperienza scenica come azione del teatro e dei cittadini intorno al tema europeo.
– Antonio Rezza e Flavia Mastrella per il lucido percorso di scavo nella crudeltà ottenuto attraverso il genio sfrenato di un attore e l’intuito plastico di un’artista visiva originale. Capaci di creare drammaturgia a partire da un disarmante trasformismo, e sempre concentrati sulle bassezze dell’umanità – intime e manifeste, individuali e collettive -, i due artisti plasmano una materia dagli esiti estremamente comici e spiazzanti creando un linguaggio feroce che nella sua misteriosa iperbole riesce a toccare anche un grado nascosto della grazia.
Tra le segnalazioni per i Premi Speciali ottengono il premio coloro che raggiungono un numero di voti almeno pari al meno votato tra i vincitori delle altre categorie.
Hanno risposto al referendum:
Carmelo Alberti, Nicola Arrigoni, Antonio Audino, Sandro Avanzo, Anna Bandettini, Roberto Barbolini, Rossella Battisti, Andrea Bisicchia, Mario Brandolin, Giorgio Sebastiano Brizio, Claudia Cannella, Roberto Canziani, Moreno Cerquetelli, Mario Cervio Gualersi, Tommaso Chimenti, Rita Cirio, Franco Cordelli, Masolino d’Amico, Titti Danese, Tiberia de Matteis, Stefano de Stefano, Lorenzo Donati, Roberta Ferraresi, Enrico Fiore, Gigi Giacobbe, Maddalena Giovannelli, Graziano Graziani, Maria Grazia Gregori, Enrico Groppali, Gerardo Guccini, Osvaldo Guerrieri, Katia Ippaso, Fausto Malcovati, Gianni Manzella, Fernando Marchiori, Enrico Marcotti, Massimo Marino, Renata M. Molinari, Laura Novelli, Valeria Ottolenghi, Renato Palazzi, Laura Palmieri, Egidio Pani, Magda Poli, Oliviero Ponte di Pino, Walter Porcedda, Andrea Porcheddu, Domenico Rigotti, Gabriele Rizza, Rodolfo Sacchettini, Attilio Scarpellini, Cristina Ventrucci, Nicola Viesti, Gherardo Vitali Rosati, Silvana Zanovello, Ettore Zocaro.