E’ passata un po’ in sordina, a causa anche di quest’altra discussione, la polemica suscitata dal servizio de Le Iene sui cinesi. Associna, la prima associazione in Italia dedicata alle seconde generazioni di origine cinese, ha scritto nei giorni scorsi una lettera aperta a Le Iene per il servizio sui cinesi andato in onda lo scorso 14 ottobre dal titolo “Cinesi che sfruttano cinesi”. Il tono è duro, le argomentazioni circostanziate: si parla di disinformazione.
L’assoluta generalizzazione del servizio e dei dialoghi è inaccettabile e offensiva nei riguardi dell’intera comunità cinese in Italia. Credo che sia pericoloso usare uno strumento d’informazione di massa come la televisione per diffondere un messaggio distorto, parziale e soprattutto senza nessun filtro critico. Mi sono più volte chiesta: perché evitare di citare i nomi dei tre signori cinesi? perché quel titolo ad effetto come “ cinesi che sfruttano cinesi”? perché l’equivalenza “cinese uguale evasore” nei vostri sottotitoli, a caratteri cubitali?
Sono queste le parole con cui comincia la lettera firmata da Zhanxing Xu, lettera che l’associazione dice di aver fatto tradurre in cinese e quindi diffuso anche sul social network cinese Weixin (WeChat).
La libertà di stampa, di espressione e d’informazione è un bene prezioso che va preservato e significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. La tv ha un ruolo educativo importantissimo che non può essere messo in secondo piano dallo share ottenuto grazie a pericolose generalizzazioni.
Perché nessuno dovrebbe avere la libertà di disinformare. Nessuno.
Il resto della lettera può essere letto sul sito di Associna.