Ancora una volta il mondo della rete si incontra e si celebra a Pisa. Fino a domenica 13 ottobre la città toscana, che lanciò secoli fa la prima connessione internet in Italia, ospita la seconda edizione di Internet Festival, quattro intense giornate di incontri, panel, presentazioni, laboratori sul web e le sue prospettive.
Camminando in città l’atmosfera è frizzante. Le strade del centro brulicano di facce di ogni età. Ci sono i professionisti del settore, i curiosi, i nerd, gli appassionati ma poco esperti. Insomma, miscellanea varia. Del resto è difficile pensare a un tema più generalista per un festival. La rete è ormai parte di (quasi) tutte le nostre vite. In questo mare magnum capita di incontrare alcuni curiosi sottotipi internettiani.
Innanzitutto c’è l’Addetto ai lavori. Gira sommerso dai badge e dai gadgets più improbabili, aggeggiando a testa bassa con l’ultimo device tecnologico immesso sul mercato. “Lo devi provare. Spacca”. E’ quasi sempre assoldato dai brand.
Altro grande protagonista è il social addicted. Fotografa tutto. Si geotagga ogni 100 passi. Aggiorna i suoi status come se non ci fosse un domani. Generalmente non è molto interessato agli incontri ma ci tiene ad essere ovunque e, soprattutto, a dirlo. I malati di Instagram rientrano in questa categoria.
Il possibilista. La Rete è il suo credo. Il web la sua dottrina. “Prima” eravamo perduti ma ora…. Tutto si può realizzare grazie alla democrazia digitale. Spesso è un precario del mondo dell’infomazione, che un po’ se la racconta.
C’è il super relatore col dono dell’ubiquità. Lo teletrasportano da un panel all’altro. Lo trovi sempre e ovunque. Modera una sessione sui big data e quasi contemporaneamente inaugura una mostra di photo mobile dall’altra parte della città. E’ spesso vittima di sudori improvvisi. (comprensibile). Non sempre dice cose interessantissime.
E poi c’è l’ospite internazionale. Lui ne sa. Spesso sul serio. Lo distingui dagli italiani perché probabilmente nel suo paese (di solito anglofono) un internet festival non avrebbe alcun senso, da anni non è più argomento di discussione. È molto calmo, quasi sorpeso da tutto questo andirivieni. Si guarda intorno e forse pensa: “Perchè vi agitate? Dov’è il buffet?”
Questo e altro trovate fino a domenica nella città della torre.
Nonostante le sue inevitabili contraddizioni Internet Festival è comunque una bella boccata di ossigeno. Certo, lo scenario è confuso e a tratti disorganizzato ma anche ricco di sfaccettature e di tanti pensieri innovativi che fanno capolino in un magma di parole indistinte. Bisogna selezionare criticamente, spulciare e verificare se si vogliono trovare contenuti interessanti. Esattamente come in rete.
Andate e osservate questa stramba, curiosa umanità che prova a parlare di futuro.