Ieri sera Prato è finita al Tg1, non solo per il furto delle biciclette della squadra russa impegnata nei mondiali di ciclismo. La città laniera è tornata al centro di una lunga inchiesta sulla crisi del lavoro varata dal Tg1 tempo fa.
Insomma, dice che Prato le potenzialità per ripartire ci sono. Nonostante la scomparsa di migliaia di aziende, di posti di lavoro e l’aumento delle ore di cassa integrazione.
Ecco la trascrizione del servizio realizzato da Francesco Di Mario.
Fuori campo. “Con 700 anni di storia alle spalle, quello di Prato è il primo distretto tessile d’Europa. Un reticolo di micro aziende, circa 3000 che producono filati e tessuti destinati per il 50 per cento all’esportazione. Un distretto però che soffre la concorrenza dei paesi emergenti e la crisi internazionale“.
Stefano Borsini, imprenditore (Igea). “Abbiamo un calo di domanda abbastanza importante. Cerchiamo di rispondere con un’offerta di altissima qualità, di attenzione alla moda, allo sviluppo della moda”.
Fuori campo. “Dal 2001 ad oggi il giro d’affari del tessile pratese è sceso da 4,7 a 3 miliardi di euro. I dipendenti si sono dimezzati (da 38mila a 20mila addetti) facendo schizzare la disoccupazione dal 3 al 7 per cento. Trovare lavoro è sempre più difficile“.
Pratese 1.
“Lei ha perso il lavoro, è difficile ritrovare lavoro nel tessile?
“Molto difficile”.
“Perché?”
“Perché, tramite l’età, non lo so ecco”.
Pratese 2.
“Se fosse più giovane pensa che a Prato troverebbe (lavoro)?
“La vedo dura, se fossi più giovane forse andrei in Germania”.
Fuori campo. “Il sindacato ha visto aumentare le ore di cassaintegrazione del 4 per cento nel 2013 ed è preoccupato per i giovani“.
Giovanni Rizzuto, Cisl tessili. “In un settore fermo da anni anche i salari si sono abbassati. Le prospettive sono poche, l’apprendistato non è diffuso come contratto”.
Fuori campo. “In sofferenza anche le microaziende artigiane tessili, più che dimezzate in dieci anni (2002 erano, 2758 nel 2013 sono 1231), eppure le potenzialità per ripartire ci sono, anche se il costo dell’energia è rincarato del 45 per cento in due anni e le tasse sono sempre più alte“.
Luca Giusti, presidente Camera di Commercio Prato. “La crisi in effetti è una situazione che sta portando una grande diminuzione dei posti di lavoro, una grossa diminuzione di ricavi e di utili per le aziende che operano in questo settore, ma soprattutto sta portando una riduzione della capacità produttiva”.