Filmati, musica dal vivo e letture per ricordare la figura di Tiziano Terzani, corrispondente di guerra, viaggiatore e uomo di pace. Mercoledì 18 settembre (ore 21) nel giardino Buonamici una serata per ripercorrere la vita e l’impegno di questo testimone del nostro tempo, scomparso 9 anni fa, ma anche per sostenere la realizzazione del film “Un indovino ci disse”, che riprende il titolo dal suo romanzo più amato “Un indovino mi disse”. Ospite d’onore della serata la vedova dello scrittore, Angela Staude, sua compagna di vita per 47 anni.
“Chiamata alle arti”, titolo della serata, prevede anche la proiezione di filmati inediti del giornalista toscano e la presenza di Mario Zanot, già autore di “Anam il senzanome”, in cui compare per l’ultima volta in video Terzani, e promotore della campagna di raccolta fondi per portare sul grande schermo “Un indovino ci disse”. Il film ripercorrerà il viaggio di Terzani alla scoperta del cuore magico dell’Asia, un viaggio che il giornalista fece nel 1993, spostandosi senza mai prendere aerei. All’apice della sua carriera, in crisi umana e professionale, Terzani si affidò alla profezia di un vecchio indovino di Hong Kong per il quale nel corso del 1933, per non correre il rischio di morire, non avrebbe dovuto prendere aerei. Quella maledizione si trasformerà in una vera benedizione, un’occasione per reinventarsi la vita. In bicicletta, nave, pullman, a piedi, Terzani parte verso l’Asia più misteriosa per incontrare personaggi picareschi, eroici e tragici. “Un indovino ci disse” sarà girato tra Vietnam, Laos, Cambogia, Birmania e Thailandia. La sceneggiatura – cui ha collaborato anche Angela Staude Terzani – è già pronta. Sul sito www.unindovinocidisse.it è possibile dare il proprio contributo al progetto. Una parte degli incassi del film verrà devoluta a Emergency, per l’ospedale di Lashkar-gah in Afghanistan, intitolato a Tiziano Terzani.