C’era una volta la musica Italiana da esportazione. Erano canzoni che coniugavano una melodia vocale calda e ripetitiva (spesso “effettata” dal vocoder) a un suono futuristico, “spazioso” e tremendamente ballabile, creato da effetti di prima generazione prodotti da sintetizzatori, drum machine e vocoder. Era la Italo Disco, mai amata in patria quanto apprezzata dai Dj di Londra e Berlino.
E’ il 1983 l’anno di nascita “ufficiale” della Italo Disco, quando l’editore tedesco Bernhard Mikulski pubblica una raccolta in doppio LP intitolata “Best of Italo Disco”, coniando di fatto questa espressione che diverrà famosa in tutto il mondo, e che diventerà sinonimo di musica dance realizzata in Italia.
L’Italo Disco continuerà ad imperversare fino al 1988-1989, fino a quando cioè nelle discoteche iniziano a fare capolino i primi brani house.
Ma se la Italo Disco si congeda dagli italiani, rimane stranamente in vetta nelle classifiche estere. Si assiste così ad un curioso fenomeno: i produttori italiani continuano a realizzare musica “export-only” mai pubblicata in Italia ma ballata in tutti i club dell’Europa, soprattutto dell’est, creando personaggi sconosciuti nel nostro paese ma famosissimi ad esempio in Polonia.
Questa una lista, non esaustiva, dei maggiori tormentoni soprattutto estivi realizzati in quel periodo.
1980 – KANO – Ikeya Seki
1981 – CLAUDIO CECCHETTO – Gioca Jouer
1982 – ALBERTO CAMERINI – Tanz bambolina
1983 – RIGHEIRA – Vamos A La Playa
1984 – RAF – Self Control
1985 – BALTIMORA -Tarzan Boy
1986 – IVANA SPAGNA . Easy Lady
1987 – SABRINA SALERNO – Boys (Summertime Love)
1988 – DEN HARROW – Lies
1989 – MECANO – Figlio Della Luna
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