La nostalgia non c’è stata. Mai. Nemmeno il timore di non aver fatto la scelta giusta – che poi di scelta non si è trattato, la chiamerei piuttosto infezione.
Il 24 giugno scorso: 8 anni che ho lasciato l’Italia per trasferirmi in Macedonia, dove avrei poi studiato regia teatrale all’accademia nazionale di arti drammatiche di Skopje.
Le ragioni di questa scelta mi sono tuttora sconosciute, al massimo potrei parlare di motivi e stati d’animo: quando all’esame d’ammissione mi posero la domanda -Perchè Skopje?- ricordo di non aver aspettato un secondo prima di rispondere: -Istinto-.
(Poi ci sono i fatti, ovvero quel che accadde, perchè e finchè non mi sono trasferito, ma questa è materia da sequel)
Dicevo, la nostalgia, quella stronza, non c’è mai stata. E ora che sono giunto alla fine di un percorso, mi avrebbe fatto comodo e non poco se si fosse presentata, con la sua voce da travestito, a invitarmi sui miei passi, a considerare le cose alla luce del tempo passato e della prospettiva nuova. E invece, nulla.
Cercasi la terza via.
Guardo indietro e non è passato il bruciore dello stare con voi. Una nausea preistorica, prima che ne imparassi la definizione. L’impressione di non aver ancora molto da ambire, a 25 anni. La sensazione di un’incombente prostituzione intellettuale. E le parole di Nietzsche “dire di No —–”
e allora partire, “un posto brutto e drammatico” come disse Magelli.
In questi anni, ho fatto forse un milione di chilometri, ho vissuto in 3 o 4 continenti e altre cose da vantarsi. Mi ricordo solo che mentre ero a Parigi, poco prima dei miei 30 anni, qualcuno mi disse che poi, dopo i 30 cioè, le cose cambiano, impari a valutare, conquisti una calma e un equilibrio che non conoscevi prima.
Da quando io ho compiuto 30 anni, a me i coglioni girano il triplo. Soprattutto perchè ho 30 anni, la vita me la voglio decidere io, con la mia testa. Voglio che sia quel che ci metto dentro.
E allora, ho cominciato una lista, in ordine ritmico:
vino
amore
libertà
schiettezza
leggerezza
fede, o fiducia che sia
stupido
stupito
incredulo
irrequieto
inconoscenza
curiosità
viaggiatore
migratore
[continua]