Cucinare è un atto politico. Lo è la parmigiana di mia nonna, fatta solo in agosto, periodo delle melanzane di stagione. Può esserlo l’evitare di comprare creme fosforescenti spacciate per pappe per bambini
Questo è l’incipit di “La parmigiana e la rivoluzione”, nuovo libro di Don Pasta, al secolo Daniele De Michele, cuoco poeta ed ecologista stralunato. “La parmigiana e la rivoluzione” è un testo scoppiettantate che mischia profumi di cucina e riflessioni sul nostro vivere moderno. Il libro di Don Pasta diventa uno spettacolo, e sarà a Vaiano, martedì 23 luglio alla Villa Il Mulinaccio (ore 21,30, biglietto 8 euro) insieme al sassofonista Raffaele Casarano ed il contrabbassista Marco Bardoscia. Un testo che si divide tra i Rolling Stones e le orecchiette, le fritture e i vinili: Don Pasta ha deciso di scrivere il suo manifesto per una “cucina militante” dopo aver scoperto che l’Ilva, oltre ad aver ucciso persone, aveva avvelenato di diossina le cozze di Taranto, le migliori al mondo, che le ricotte fatte in casa dalla massaia di fiducia tra pecore e bimbi che corrono non potevano più essere vendute, e che nelle scuole, per il compleanno dei propri figli, non si potevano più portare dolci fatti in casa. La musica gioca di sponda con gli ingredienti sui fornelli citando reggae e rock, world music e blues. Nick Drake, Coltrane, Tom Waits e i Clash diventano ingredienti da aggiungere q.b. Quanto basta, a questo viaggio periferico. Perché la rivoluzione si può fare anche preparando una buona parmigiana.
Ecco il manifesto della “Parmigiana e la rivoluzione”
Coltrane, pasta aglio olio e peperoncino
In the food for Love
I biglietti per la serata è possibile prenotarli con una telefonata allo 0574 531828 (in orario d’ufficio) e ritirarli la sera stessa degli spettacoli, senza aggravio di spesa.