Un “Volvér” poco almodovariano ed esclusivamente toscano. Dopo sei anni di viaggio per teatri e festival in tutta la Toscana, Fiasco!!! torna il 22 luglio nei giardini della Rocca di Carmignano. A casa dunque, da dove era partito nel 2007, appena uscito dalla penna di Tommaso Santi.
Lo spettacolo per la regia di Valentina Banci e di Francesco Borchi e le scenografie di Lorenzo Banci, è un viaggio al termine della notte -come direbbe Céline- in cui due angeli (anzi due diavolacci) vengono catapultati dal cielo alla terra e poi nuovamente al cielo, imbattendosi a turno nelle anime di tanti contadini, che invece di farsi “infiascare”, si impossessano a turno dei due angeli, che fungono così da medium, per tornare nell’aldiqua e raccontare chi sono. Per lasciare una traccia, che sopravviva anche al loro epitaffio. Come in una moderna antologia di Spoon River.
Tante storie, di guerra, di amore, o semplicemente stralci di vita dei campi. «Storie insignificanti forse, ma non per me – racconta Francesco Borchi, uno dei due interpreti dello spettacolo – perché con Fiasco!!! torno ogni volta a casa, a Carmignano, e apprezzo quei luoghi come se fosse la prima volta che li vedo».
Interpretare in una volta sola numerosi personaggi, che profumano di zolle di terra bagnate di rugiada, è un modo per riscoprire le radici. «E le radici, quelle di noi maledetti toscani -prosegue il Borchi- stanno nella terra e non nel cemento. Insieme alle anime contadine, che saltano sul dorso di un somaro o di una mucca, assumendo pose grottesche e caricaturali, ho per un momento il privilegio di dimenticarmi del logorio della vita moderna, le macchine, i computer e di ricordarmi chi sono e da dove vengo».
Il senso dello spettacolo, primo capitolo della Trilogia della fatica, è questo. Tutta una vita – fa ridere a pensarci – in un fiasco di vino. La memoria si fa presente e rivive, anche se solo nello spazio di una sera, proprio nel luogo in cui quelle storie, forse vere o forse no, hanno avuto modo di esistere. «In tutta la trilogia che abbiamo portato avanti con il Kulturificio n. 7 abbiamo voluto raccontare un viaggio, che parte dalle colline carmignanesi, passa attraverso le fabbriche cenciose di Prato e spicca il volo fino ai boschi di castagni di Migliana». Un viaggio verso l’alto, ma dalla terra alla terra, perché come dice Renzo, il cenciaiolo di Stracci, che si è fatto d’oro a suon di balle (o bugie?) di cenci in fabbrica “chi s’è scordato d’essere stato contadino, s’è scordato di tutto”.
Fiasco!!! sarà replicato nella fattoria di San Quintino a San Miniato (Pisa) dal 29 luglio al 2 agosto.
Valentina Cirri