In un articolo molto appassionato di qualche tempo fa, il Corriere Fiorentino ha affrontato l‘invasione dei ragnetti rossi che Firenze stava subendo quei giorni. Stesso discorso vale per Prato (e il resto d’Itali), dove ogni anno rispuntano puntualmente in tutte le case o quasi.
In passato, a Prato, l’argomento era stato affrontato dal Tirreno, che aveva accolto l’appello disperato di una signora che non sapeva come disfarsi dei piccoli invasori rossi, provando a dare qualche soluzione.
Poco ci si può fare, in realtà. Come spiega il Corriere Fiorentino.
“Perché il Trombidium holosericeum, l’acaro che comunemente chiamiamo ragnetto rosso, esce dal suo nascondiglio soltanto pochi giorni all’anno. Quando cioè la temperatura raggiunge valori intorno ai 20 gradi ed il sole comincia anche a riscaldare e rendere il clima mite. Insomma: quando è finalmente primavera. E non si può sbagliare: temperature troppo rigide ne limitano i movimenti, il troppo caldo invece li uccide. E guai a schiacciarli, poiché le conseguenze del gesto potrebbe restare indelebile”.
Sono innocui per l’uomo ma inutile cercare di eliminarli: gli insetticidi non servono a niente. L’unica cosa da fare è attendere che il caldo li faccia tornare da dove sono venuti.